venerdì 15 luglio 2011

Giorno Tredicesimo

Le Argonautiche
 di Apollonio Bodyo
Quando l'aurora che porta la luce toccò l'orizzonte,
su di loro scendeva lieve il soffio di Zeus,
che le nubi portò lontano dagli eroi raffreddati e assonnati.
Allora, svegliatisi attorno alle 9.00,
i prodi salirono sopra i tavoli
e tirarono le ancore
lietamente dal fondo del mare,
e arrotolarono insieme
gli attrezzi secondo il bisogno
e levarono in alto
la vela, e con le cime tesero all'albero i panni bagnati,
insomma ripristinarono la Argo dopo le tempeste.
Un vento propizio spingeva la nave, e ben presto
furono in vista di Ronco Bedretto,
l'isola bella dove le melodiose Sirene,
incantano e uccidono
col loro canto soave chiunque vi approdi.
E anche per loro, senza esitare
mandavano l'incantevole voce,
e quelli già stavano per gettare a terra le gomene,
se il figlio di Esone, non avesse proposto alle nobili creature
una sfida acquatica in cambio della vita.
Posidone e l'onda sonora che spingeva da poppa
portavano avanti la nave,
e le Sirene mandavano suoni lontani di irritata sconfitta.
Gli eroi si allontanarono felici,
ma altre cose più dure li aspettavano,
altre minacce alla nave sul quadrivio del mare:
da un lato sporgeva lo scoglio liscio di Scilla,
dall'altro rumoreggiava Cariddi con scrosci infiniti.
La corrente investiva Argo di fianco,
e attorno i violenti flutti, levandosi in alto,
s'infrangevano contro le rive. Ma gli eroi
(nonostante la scarsa prestazione dei Navigatori)
tennero duro e superarono ques’ennesima avventura
cui gli dei li sottoponevano.
Dopo una lunga meditazione Fineo l'indovino,
rivelò agli eroi che il momento era giunto,
la notte era propizia e gli dei attendevano la cerimonia.
I più giovani tra gli Argonauti
si apprestavano a compiere il passo
che avrebbe permesso loro di essere chiamati EROI. 
Gemelli, Guerrieri, Navigatori, Nobili e Oracoli,
dopo aver purificato la propria anima con un sacrificio,
sotto la guida del saggio DonPa e della dea Era,
si recarono nel luogo sacro per il "passaggio".
Era parlò loro così:
"Io vi nominerò veri Eroi, esempio per gli uomini
che vi guarderanno nell'Olimpo:
ma voi, Argonauti, qui davanti ai compagni,
prendendo gli dei a testimoni della promessa
che state facendo,
giurate
di fare tutto il possibile
per essere custodi della Legge dall'animo puro".
I promessandi accettarono e ben presto
divennero degni di essere chiamati eroi
(avendo accesso a tutti i segreti che prima non avevano diritto di conoscere ;)).