lunedì 4 luglio 2011

Giorno Secondo

Le Argonautiche
 di Apollonio Bodyo


Come i rover costruirono la nave, con il consiglio degli dei,
cantano i poeti di un tempo: io voglio invece qui dire
la stirpe degli eroi ed il nome della pattuglia, i lunghi viaggi per mare,
e tutte quante le imprese che essi compirono
nel loro errare. Siano le telefonate dal campo ministre del mio canto.
Primi ad arrivare furono i Gemelli,
ma tale era il disaccordo tra i fratelli,
che Zeus fu costretto a chiamare gli Oracoli aiuto all'impresa.
I Navigatori lasciarono la terra giocosa del Valgersa:
erano abilissimi nel sapere già prima i flutti del vasto
mare e nel guidare la rotta guardando al sole, alle stelle e al GPS.

Con loro si misero in cammino anche i guerrieri,
pochi fanciulli le cui gesta già ne attestano una forza infinita.
E vennero anche i Nobili, pure sapendo
già dai conti del proprio malaugurato destino,
in nove in una tenda sarebbe stato un casino.
Tanti compagni si radunarono dunque attorno al fuoco di Ronco.
Ma appena gli eroi ebbero disposto ogni cosa,
si montò tutto ciò che si suole montare
dentro in un campo equipaggiato,
quando il bisogno spinge gli amici a campeggiare per settimane.
Allora, il figlio di Esone prese la parola,
annunciando l’ira che Posidone
sfogava nelle tranquille acque del Ticino.
E si mise per primo al lavaggio; al suo comando
gli altri si alzarono, ed ammucchiarono le loro vesti su un sasso ben polito.
Ben in pochi resistettero più di qualche minuto
all’acqua della fredda sorgente.
Poi, con la venuta di Era, l'avventura ebbe il suo inizio
.