domenica 10 luglio 2011

Giorno Ottavo

Le Argonautiche
 di Apollonio Bodyo
La nebbia andava diradandosi dalle parti
della capanna dell’Ellesponto, quando l’indovino
(dopo una seduta spiritica in bagno) svegliò gli eroi.
“Ascoltatemi, voi che siete i più prodi di tutta la Grecia,
se siete davvero quelli che per un duro comando regale,
sulla nave Argo, Giasone porta al Vello d'Oro.
Certo lo siete, ma io vi avverto, vedo che
Zeus, punitore implacabile, si divertirà con voi
e nemmeno Era che più di tutti gli dei
ha cura del vostro viaggio
potrà nulla nel frenare i vostri capitomboli.
Vi supplico state attenti alle erbe alte e scivolose,
già vedo molti di voi a terra.
Poi, subito, appena tornati in Valle, vedrete,
là dove il bosco si stringe, le rupi Simplegadi,
che mai nessuno, vi dico, ha attraversato uscendone incolume,
perché non sono saldamente fissate alle loro radici,
ma spesso si scontrano l'una con l'altra e si riuniscono insieme,
e sopra si leva la piena dell'acqua, e ribolle alle risa degli dei.
Ma se sfuggite all'urto delle rocce ed entrate illesi nel Ticino,
lavatevi allora per bene,
e togliete da voi ogni timore di puzza
per l’incontro che coi Colchi presto avverrà.”
E così come fu detto, accadde.