venerdì 8 luglio 2011

Giorno Sesto

Le Argonautiche
 di Apollonio Bodyo

Quella notte gli dei decisero di mettere alla prova
gli argonauti, signori delle virtù
e vi fu una lunga caccia notturna e
gettarono le gomene alla terra Tinia.
Su quella riva abitava Fineo.
La mattina il vecchio raggiunse Giasone
nel caos e così gli disse:
"Figlio di Esone, devi salire al santuario dell’Olimpiade
e placare la confusione del bel Crono, padre
di tutti i casini: solo così cesseranno
i tremendi salti spazio-temporali:
questa è la voce che ho udito
dagli dei che, mentre dormivi,
chiacchieravano, rivelando ogni cosa.
Da lui dipende l’ordine delle cose, placa la sua ira
prima che il tempo ne risenta per sempre".
Così disse, ed egli non si rallegrò molto a udire questo discorso.
Si alzò dal giaciglio umido e svegliò in fretta
tutti i compagni, e quando furono in piedi,
riferì loro le parole del saggio Fineo.
Subito i giovani condussero il brentello in cucina
e si prepararono alla sostanziosa cena:
altri già iniziarono il bivacco,
e molto a lungo gli eroi pensarono a quali giochi
proporre ai compagni.
Ma davanti ad essi apparirono, quasi fossero in mano di Crono,
quattro micidiali ore d’attesa, affinché non cadesse più una goccia del cielo.
Poi celebrarono i giochi sul Piano Erboso, quando
nella nebbia già appariva l’ora footing.
Quindi alcuni raccolsero legna secca, altri portarono
dai prati un grande raccolto per colazione,
ed altri ruotavano i legni per tentare di accendere invano il fuoco.
Poi, durante la notte,
portarono a termine la traversata dell'Ellesponto,
fremente dei vortici che si aprivano al passaggio di Argo.